Pane e Libertà: queste due parole racchiudono e descrivono perfettamente la famiglia Gagliardi.
Fu il Bisnonno Gefferson a portare la famiglia in paese. Il padre era stato qualche anno in America, senza però riuscire a fare fortuna e, una volta tornato in patria, aveva dato quel bizzarro nome al figlio. Giovane irrequieto e insofferente delle proprie umili origini e dello spadroneggiare di nobili ed ecclesiastici nei confronti delle classi popolari, si arruolò volontario nelle camicie rosse di Garibaldi, partecipando all’impresa dei Mille, dove conobbe Ambrogio Tibaldi. Avendo condiviso i pericoli dei campi di battaglia, ed essendosi salvati la pelle più volte a vicenda, i due diventarono inseparabili anche nella vita civile. Ma mentre Ambrogio fece fortuna, a Gefferson le cose andarono male, così tutta la famiglia finì al servizio dei Tibaldi.
Da allora, con caparbietà, i Gagliardi hanno sempre lottato per uscire dalla loro condizione sfavorevole, ma non dimenticando mai l’esempio e gli insegnamenti di Gefferson, facendo della lotta per un mondo più giusto, la loro bandiera.
La passione per gli ideali di uguaglianza e libertà, li porterà a fare scelte di campo importanti, mettendosi in gioco in prima persona durante tutto il Secolo Breve.
Dissidenti verso il Fascismo, protagonisti delle lotta sindacale, attivisti durante gli Anni di Piombo, i Gagliardi si sono mossi sempre in direzione ostinata e contraria. Hanno chiamato i loro figli con nomi che inneggiano alla libertà o si sono dati nomi di battaglia.
Come un pugile che si scontri contro un avversario molto più forte, sono finiti molte volte al tappeto, battuti e sconfitti, ma ogni volta, sebbene sanguinanti, hanno sempre rialzato il capo con fierezza, pronti per un altro round.
Orgoglio, tenacia e coraggio scorrono nel sangue di questa famiglia e se c’è una cosa che li contraddistingue è la speranza. Non importa quante volte siano stati sconfitti, la prossima… la prossima sarà la volta buona. Il Sol dell’avvenire è all’orizzonte e loro non smetteranno di camminare fino a che non l’avranno raggiunto