Fa parte del Consiglio della Cittadella, una carica di potere molto ambita, ma non più elettiva. La sua nomina è stata decisa da La Valette.

Tiene i libri contabili, anche se chi ha messo i denari nell'impresa sono Damien di Lyria La Valette ^{CAPO FORGIA} e Vanya Mazur ^{MASTRO FABBRO}. La sua presenza è obbligatoria, come quella di Arvid Halvorson Endre di Rimfjord ^{FABBRO DELL'ORDINE}, almeno all'inizio di ogni attività che porti il nome Lafargue. Un nome, che viene pagato suon di quattrini, ogni mese.

Il mondo è diviso, e alla fine di questa guerra non sarà solo un esercito a prevalere, ma anche una cultura, un sistema di valori, un'idea. Per alcuni l'Impero rappresenta una pace finalmente duratura e stabile, che metta a tacere per sempre i litigiosi nobili del Nord e gli ambiziosi e opulenti mercanti di Novigrad, lasciando spazio a potere e ricchezza in mano a nuove famiglie o individui. Per altri l'Impero rappresenta la fine dell'oscurantismo religioso, la possibilità di studiare, conoscere, sperimentare senza paura di finire al rogo, anzi, venendo premiati. Vi è anche chi ha questioni personali in sospeso, con Novigrad o con la Fiamma Imperitura, e appoggiare la vittoria Imperiale significa vendicarsi, o pareggiare i conti. La scelta per alcuni è stata motivata da una profonda convinzione, o dalla convenienza personale, altri hanno semplicemente scelto il male minore tra i due.

La Cittadella è un posto speciale, magico, per tante ragioni. Che sia casa, o semplicemente un borgo interessante e fuori dall'ordinario, poco importa, questa guerra minaccia di spazzare via la Cittadella o di danneggiarla pesantemente, e tale esito va evitato, ad ogni costo.