🌱Ha cercato di dissuadere Cassandra Isenbrand ^{FUTURA SPOSA} dal compiere il grande passo, ma ormai i suoi sforzi si sono rivelati vani e sembra aver accettato di buon grado le nozze, anche se non ha mai rivelato perché pensava, e pensa ancora, che sia una pessima idea.

🌱Il suo periodo di prova sta per concludersi, entro un paio di giorni saprà se Ulric Altendorf ^{CAPITANO DELLA GUARDIA CITTADINA} la accetterà nella milizia e potrà finalmente avere la paga che aspettava. Non tutte le Guardie vedono la recluta di buon occhio, ma la decisione spetta al Capitano.

Perché schierarsi? Perché parteggiare quando l'esito della guerra, quale che sia, in un modo o nell'altro sarà vantaggioso? Questa posizione è sposata da coloro che desiderano la fine della guerra a prescindere da chi otterrà la vittoria. La pace, per alcuni, è l'obiettivo superiore... e una volta che i soldati lasceranno i campi al lavoro dei contadini, poco importerà se sarà l'Impero o Novigrad ad esigere tasse e tributi, la brava gente tornerà a lavorare e vivere dignitosamente, è questo che conta. Per altri il mondo non si può dividere in due, è un insieme di sfumature e così sono le conseguenze della guerra; ci saranno succosi vantaggi e ripercussioni terribili in qualunque dei due esiti, le persone intelligenti e lungimiranti sapranno cogliere i vantaggi e schivare le conseguenze. Ecco perché la vittoria dei rossi o dei neri non importa davvero. Pochissimi individui, nel corso dei mesi, non hanno maturato né manifestato un'opinione su chi dovrebbe vincere la guerra, quale mondo immaginino per il futuro... o quale temano possa avverarsi. La ragione per cui non si sono schierati è che per convenienza, opportunità politica o, in rari casi, pacifismo, accoglierebbero con autentico favore la vittoria di entrambe le fazioni in guerra, senza alcuna distinzione. Per quanto possa essere un'opinione che non genera astio verso il resto dei concittadini, è vero il contrario... gli opportunisti, o i pavidi, in tempi come questi, non piacciono quasi a nessuno.

Palle, fandonie, burle. Mitomani, pazzi, tocchi. Bardi, poeti, cantastorie. Ubriaconi, pettegoli, matti. Questo è il Circolo delle rane dalla bocca larga. Amano parlare, raccontare storie di grandezza, che siano vere o false a nessuno interessa, in molti credono che in fondo in fondo ci sia sempre un briciolo di verità.