Nessuno può dubitare della sua fede nella causa, ogni giorno ne da prova a tutti i suoi concittadini. Il suo odio nei confronti dell'Impero è noto quasi quanto la sua tendenza a perdere le staffe, o agire per istinto, sebbene sempre con lealtà verso la causa e i suoi compagni. Non è in buoni rapporti con Artor Dabrowska ^{PACIERE ROSSO}, le cui molli strategie non porteranno ad alcun risultato. Siamo in guerra, il tempo della pace forse tornerà quando Novigrad avrà vinto.

Prova un grande fascino per i misteri della conservazione: come fa il cibo a resistere alle stagioni e ancora essere fragrante? Cerca di apprendere i segreti del mestiere da Cassandra Isenbrand ^{MAESTRO DI CONSERVE} ma non sembra tenuto in gran riguardo dagli altri colleghi, al punto che quasi si vergogna della propria curiosità per il Maestro.

Il mondo è diviso, e alla fine di questa guerra non sarà solo un esercito a prevalere, ma anche una cultura, un sistema di valori, un'idea. Per alcuni Novigrad rappresenta l'ardore della fede e la lotta all'empietà nelle sue mille insidiose forme, per altri Novigrad rappresenta i commerci, il denaro e l'assenza di un potere stabilito per nascita: i nobili di antico lignaggio a Novigrad sono cittadini come gli altri, sono il censo e la fede a fare la differenza. Per altri ancora Novigrad rappresenta l'unica alternativa all'Impero, colpevole di aver portato guerra e distruzione già in passato. Alcuni tra coloro che preferiscono la vittoria di Novigrad e della Fiamma Imperitura hanno scelto la via che ritengono più giusta, solida o conveniente, ma c'è anche chi ha semplicemente scelto il male minore.

Vuole fare la sua parte per garantire a fratelli e sorelle la salvezza dell'anima. La Fiamma, quella vera, rimane viva se ogni scintilla di cui è composta è volta a mantenere vivo il cuore della fede.