Ad essere i secondi in comando spesso ci si guadagna, si gode di una posizione privilegiata per vedere tutto e conoscere ogni dettaglio, e non di meno il biasimo se gli ordini imperiali restano lettera morta cade sulle spalle di qualcun altro. Per chi non coltivi il prezioso seme dell'ambizione, essere secondi è preferibile... ma questo non è affatto il suo caso: tutt'altro. Servire, obbedire, osservare, aspettare.... e infine agire. Il suo piano d'azione è chiaro nella sua mente e ha un unico esito possibile: il trionfo.

In guerra come negli affari bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà e non farsi seppellire da false illusioni. Tutti odiano l'Impero, e forse odiano Zelenkirchen ancor di più, perché sono vicini e possono essere visti come un facile capro espiatorio per vendicarsi degli orrori della guerra. Questo è un dato di fatto, e date tali premesse, l'unica possibilità di stringere trattati, alleanze e commerci è prenderseli: costringere gli idioti con la forza o l'inganno. Ricatto, estorsione, minaccia! Questo l'Impero sa fare bene. È in aperto dissenso con Silas Rohan ^{GUANTO DI VELLUTO} sulle faccende commerciali.

Ama frequentare taverne, bettole, locande e scacciare le preoccupazioni della vita in fondo a un boccale. Ridere, scherzare e fare baldoria è l'unico modo per avere un po' di spensieratezza, per dimenticarsi delle angustie e dei problemi. Nel corso degli anni, le facce rubizze e le voci ciarliere degli altri avventori diventano familiari.

Non dimenticherà mai quel che avvenne nell'ultima battaglia che pose fine alla guerra, né i volti di chi era presente. I veterani, anche se combattevano in schieramenti diversi, hanno qualcosa in comune che gli altri non capiranno mai.