Carleone Dulcamara, il nobile piantagrane #267 [Il crepuscolo degli Dèi: le aule dei padri]

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Carleone Dulcamara
#267 - il nobile piantagrane

Interpretato da: M. F.


Motto: Il valore non serve a nulla, la sorte domina su tutto, e i più coraggiosi spesso cadono per mano dei codardi.
Gruppo: Emissari del Re
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"La guerra! Una cosa troppo seria per lasciarla ai militari." (Georges Clemenceau)
Doveva essere una guerra rapida, poco più di una rappresaglia per la ribellione di Alarico. I barbari sono stati scacciati nel fitto delle foreste, i mesi sono passati, eppure la guerra non si placa. I soldati sono stanchi e ansiosi di tornare alle loro case e fattorie. I forzieri della corona faticano a vomitare abbastanza oro per continuare la guerra. La ferocia del Vescovo Clotario non ha piegato il morale dei barbari ma ne ha spezzato la terra: rovine fumanti da Castelbruma ad Altea, rovine che anche dopo la conquista potranno offrire a Re Edoardo miseri tributi e una lealtà incerta.
Sua Maestà ha deciso di scendere in campo inviando nelle lande del nord i suoi uomini più fedeli, ansiosi di riunire il regno e riportarlo alla pace: se il pugno di ferro non dà i frutti sperati, è tempo di tentare con il guanto di velluto. Cortigiani, cavalieri, nobilotti e mercenari sono sbarcati nelle terre dei barbari, portando con sè corazze lucenti, ricche vesti e stendardi ricamati. Con loro, una manciata di barbari prigionieri: uomini segnati dalla guerra e dal destino, la prova vivente del prezzo che sta pagando l’ostinata resistenza delle genti del Nord.

Teaser:

La moglie è morta anni fa senza lasciargli eredi; nonostante il suo fedele servizio, il Re non lo ha mai davvero contato tra i suoi favoriti; il suo ricco e prospero feudo è stato colpito duramente dalla guerra, che gli ha procurato una brutta ustione alla mano, fasciata e dolorante da mesi. Tutte queste disgrazie, che Carleone non manca di sottolineare, lo hanno reso un uomo irascibile, talvolta intrattabile e ansioso di riscatto. La spedizione al Nord è la sua grande, ultima occasione per rovesciare il fato avverso e sfiorare la gloria.

Legami:

Antiche faide, e un'antipatia personale, lo separano da Brandelio Sestesi  . Il fidato confessore Osvaldo   è l'unica persona che gli sia davvero vicina. Si ricorda bene di Neottolemo  , sfuggito alle accuse di avvelenamento. Arturo   è il suo scudiero.

Provenienza: Stranieri - Gruppo: Emissari del Re - Nazione: Umano - Genere: maschio - Età dell'interprete: 30 o più - Consigli: Dovrà tenere una mano (a scelta) sempre fasciata. - Archetipi: nessuno

Altri membri del gruppo: Emissari del Re Palèmone / Palèmone / Polìmnia (266 ) interpretato da Luna N; Gualtiero (260 ) interpretato da Roberto G; Rodolfo (268 ) interpretato da Vittorio G; Ser Torio Della Rovere (257 ) interpretato da Lorenzo G; Ser Massenzio Roncaglia (256 ) interpretato da Pietro B; Adalia (265 ) interpretato da Katrin T; Brandelio Sestesi (251 ) interpretato da Luca R; Evaldo/Alena (254 ) interpretato da giulia c; Garolfo Senzapatria (252 ) interpretato da Amos M; Padre Osvaldo (264 ) interpretato da Elio B; Arturo (263 ) interpretato da Gabriele A; Arnaldo Nardovino (253 ) interpretato da Luca B; Giulio Patrizio Vignalba (255 ) interpretato da Sergio G; Sòmmaco il sapiente (261 ) interpretato da Stefano O; Uberto (258 ) interpretato da Fabio C; Bramante Sestesi (259 ) interpretato da Alex G; Milena Vignalba (262 ) interpretato da Giulia V; Leonello (269 ) ancora in cerca di interprete ;