Galleria [Dead Inside 3 - Save the Last One]

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Camp Hope

Disertori

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Erano una squadra affiatata e compatta, un'unità scelta, uomini e donne in grado di competere con qualsiasi minaccia, o almeno cosi credevano. L'attacco dei vaganti ha colto persino l’esercito di sorpresa, e mentre i morti per quanto complessi da uccidere si rivelarono gestibili, i vivi smisero di esserlo. Privi di ordini dal comando centrale, nel centro di raccolta e assistenza di Camp Hope qualcosa iniziò ad andare storto, fottutamente storto. Restare e ubbidire non era più accettabile, e così un manipolo di militari dissidenti ha riunito civili e personale sanitario e sono fuggiti. Disertori, patrioti, eroi: hanno ancora senso queste parole? I soldati scappati da Camp Hope sono certi di avere fatto la scelta giusta, ma la strada giusta raramente è la più semplice; in questo caso, il passo più lungo della gamba potrebbe essere fatale.


Il New Hope Security Camp è una struttura di soccorso umanitario situata nelle campagne del Kentucky ad alcuni chilometri da Lexington, gestita da una ONG di volontari in collaborazione con l'esercito. La funzione principale del New Hope Security Camp è stata quella di raccogliere la popolazione civile delle campagne e darle un luogo sicuro, e protetto dai militari. Secondariamente, il centro attrezzato aveva lo scopo di controllare l'epidemia tramite gli esami clinici offerti da una squadra di medici volontari. Questo almeno inizialmente: l'epidemia non è stata isolata come si sperava e il numero di morti che camminano è cresciuto vertiginosamente, e mentre i medici perdevano progressivamente credibilità e autorità, incapaci da fornire, frotte di disperati da tutta la provincia si sono ammassati nel centro in cerca di aiuto e salvezza.
L'esercito di presidio alla struttura ha preso completamente in mano la situazione, con risolutezza e ordini imposti dall’alto che in molti casi hanno generato tensioni con i civili. Nonostante le risorse alimentari e mediche siano disponibili in quantità sufficiente, benchè razionata, alcuni tra i rifugiati mal sopportano le severe regole imposte dall'esercito, e il malcontento è alimentato dall’isolamento, dall’ignoranza su cosa stia succedendo, e dal sospetto che i militari facciano favoritismi e mantengano l’ordine con metodi inaccettabili.

Darlene ''Check'' Yoder
#36 - L'ordine delle cose
Thomas ''Tower'' Maze
#37 - L'affidabile
Philip ''Mad Horse'' Skyler
#39 - Lo scapestrato
Jean ''Queen'' Thorne
#40 - La leader
Atticus Greenfield Jr.
#79 - Il fanatico degli sport estremi
Jones
#82 - L'ex musicista

Familiari dei soldati

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I soldati di Camp Hope erano una squadra affiatata e compatta, un'unità scelta, uomini e donne in grado di competere con qualsiasi minaccia, o almeno cosi credevano. L'attacco dei vaganti ha colto persino l’esercito di sorpresa, e mentre i morti per quanto complessi da uccidere si rivelarono gestibili, i vivi smisero di esserlo. Privi di ordini dal comando centrale, nel centro di raccolta e assistenza di Camp Hope qualcosa iniziò ad andare storto, fottutamente storto. Restare e ubbidire non era più accettabile, e così un manipolo di militari dissidenti ha riunito civili e personale sanitario e sono fuggiti. Disertori, patrioti, eroi: hanno ancora senso queste parole? I soldati scappati da Camp Hope sono certi di avere fatto la scelta giusta, ma la strada giusta raramente è la più semplice; in questo caso, il passo più lungo della gamba potrebbe essere fatale.


Il New Hope Security Camp è una struttura di soccorso umanitario situata nelle campagne del Kentucky ad alcuni chilometri da Lexington, gestita da una ONG di volontari in collaborazione con l'esercito. La funzione principale del New Hope Security Camp è stata quella di raccogliere la popolazione civile delle campagne e darle un luogo sicuro, e protetto dai militari. Secondariamente, il centro attrezzato aveva lo scopo di controllare l'epidemia tramite gli esami clinici offerti da una squadra di medici volontari. Questo almeno inizialmente: l'epidemia non è stata isolata come si sperava e il numero di morti che camminano è cresciuto vertiginosamente, e mentre i medici perdevano progressivamente credibilità e autorità, incapaci da fornire, frotte di disperati da tutta la provincia si sono ammassati nel centro in cerca di aiuto e salvezza.
L'esercito di presidio alla struttura ha preso completamente in mano la situazione, con risolutezza e ordini imposti dall’alto che in molti casi hanno generato tensioni con i civili. Nonostante le risorse alimentari e mediche siano disponibili in quantità sufficiente, benchè razionata, alcuni tra i rifugiati mal sopportano le severe regole imposte dall'esercito, e il malcontento è alimentato dall’isolamento, dall’ignoranza su cosa stia succedendo, e dal sospetto che i militari facciano favoritismi e mantengano l’ordine con metodi inaccettabili.

Hope Rogers
#55 - La figlia ribelle
Moses Price
#56 - Il novellino
Gerhard Maze
#57 - Il fratello anarchico

Gli studenti e il professore

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Un gruppo di ragazzi e il loro professore, isolati per un progetto parascolastico in natura, vedono il mondo cadere nella più oscura delle apocalissi. Giorno dopo giorno le informazioni si fanno più rade, così come i contatti con i propri cari. Le serate si fanno sempre più cupe e silenziose. Le tensioni crescono con il disagio. Le provviste stanno finendo... Il ritorno alla “società” è una doccia gelata, un incubo senza alcun senso, eppure è la nuova realtà, e giovani e meno giovani dovranno farci i conti. Tra chi si crede già adulto, chi è ancora un ragazzo e rifiuta l’autorità, e chi adulto lo è, e per di più responsabile della vita (e della morte) degli studenti affidatigli, gli equilibri non sono semplici, e la sopravvivenza lo è ancor meno. I valori che regolavano questo sfortunato gruppo di studenti e insegnanti, fino a qualche settimana fa, erano chiari: disciplina, rispetto, istruzione, amicizia. C’è ancora posto per queste cose nel loro mondo di adesso?


Il New Hope Security Camp è una struttura di soccorso umanitario situata nelle campagne del Kentucky ad alcuni chilometri da Lexington, gestita da una ONG di volontari in collaborazione con l'esercito. La funzione principale del New Hope Security Camp è stata quella di raccogliere la popolazione civile delle campagne e darle un luogo sicuro, e protetto dai militari. Secondariamente, il centro attrezzato aveva lo scopo di controllare l'epidemia tramite gli esami clinici offerti da una squadra di medici volontari. Questo almeno inizialmente: l'epidemia non è stata isolata come si sperava e il numero di morti che camminano è cresciuto vertiginosamente, e mentre i medici perdevano progressivamente credibilità e autorità, incapaci da fornire, frotte di disperati da tutta la provincia si sono ammassati nel centro in cerca di aiuto e salvezza.
L'esercito di presidio alla struttura ha preso completamente in mano la situazione, con risolutezza e ordini imposti dall’alto che in molti casi hanno generato tensioni con i civili. Nonostante le risorse alimentari e mediche siano disponibili in quantità sufficiente, benchè razionata, alcuni tra i rifugiati mal sopportano le severe regole imposte dall'esercito, e il malcontento è alimentato dall’isolamento, dall’ignoranza su cosa stia succedendo, e dal sospetto che i militari facciano favoritismi e mantengano l’ordine con metodi inaccettabili.

Maya Hodges
#45 - La Emo Sociopatica
Rebecca Clements
#46 - La Reginetta della Scuola
Zion Ellis
#47 - La mente brillante
Derek Vitali
#48 - Il bullo giocatore di football
Peyton Hankins
#49 - Il Ribelle solitario
Nathan ''il Prof'' Chemp
#50 - Il Professore responsabile

I redneck

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Redneck”, li hanno sempre chiamati. Un insulto che brucia, nonostante la brava gente di provincia non lo dia facilmente a vedere. Un giudizio non espresso, uno sguardo di derisione rivolto dai ricchi della Grande Città mentre scorrono con i loro SUV e le loro Prius per le campagne. Il disprezzo elitario per chi sceglie di continuare a guadagnarsi da vivere con un onesto lavoro e con il sudore della fronte. Ebbene, ora la musica è cambiata. Non saranno i loro Starbucks ed i loro Iphone a salvarli in questa Apocalisse, ma chi è in grado di ascoltare la terra che gli ha donato la vita, chi sa cavarsela con pochi mezzi, chi non ha mai avuto paura o vergogna nello sporcarsi le mani.
Il mondo, nella sua agghiacciante barbarie, è tornato semplice, e la gente semplice ha maggiore speranza di sopravvivergli, e domarlo, come si fa con una bestia impazzita.


Il New Hope Security Camp è una struttura di soccorso umanitario situata nelle campagne del Kentucky ad alcuni chilometri da Lexington, gestita da una ONG di volontari in collaborazione con l'esercito. La funzione principale del New Hope Security Camp è stata quella di raccogliere la popolazione civile delle campagne e darle un luogo sicuro, e protetto dai militari. Secondariamente, il centro attrezzato aveva lo scopo di controllare l'epidemia tramite gli esami clinici offerti da una squadra di medici volontari. Questo almeno inizialmente: l'epidemia non è stata isolata come si sperava e il numero di morti che camminano è cresciuto vertiginosamente, e mentre i medici perdevano progressivamente credibilità e autorità, incapaci da fornire, frotte di disperati da tutta la provincia si sono ammassati nel centro in cerca di aiuto e salvezza.
L'esercito di presidio alla struttura ha preso completamente in mano la situazione, con risolutezza e ordini imposti dall’alto che in molti casi hanno generato tensioni con i civili. Nonostante le risorse alimentari e mediche siano disponibili in quantità sufficiente, benchè razionata, alcuni tra i rifugiati mal sopportano le severe regole imposte dall'esercito, e il malcontento è alimentato dall’isolamento, dall’ignoranza su cosa stia succedendo, e dal sospetto che i militari facciano favoritismi e mantengano l’ordine con metodi inaccettabili.

Jason Glover
#52 - Il sopravvissuto
Carter Benavides
#53 - L'onesto lavoratore
Spencer Hickman
#54 - La rivalsa
Juliana Farrell Ebert
#58 - La rinascita
Ace Ebert
#59 - Il futuro stracciato

Squadra di Primo Intervento

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La sirena. Le luci lampeggianti. Oramai era un’abitudine, uno stile di vita per i membri dell’ambulanza LS_567. L’incessante correre su e giù per la città per soccorrere le persone e stabilizzarle prima del trasporto in ospedale per le cure migliori. Veniva affrontata col sorriso dall’equipaggio composto da tre membri a cui di recente l’ospedale aveva assegnato un giovane infermiere che aveva avuto qualche guaio disciplinare. Forse speravano che con loro ritornasse sulla retta via. Ma quando tutto è cominciato i protocolli sono saltati. Nessuno li aveva preparati a quello che si erano trovati ad affrontare e per la prima volta erano scappati senza aiutare nessuno… salvando se stessi. Una vergogna quasi inaccettabile per chi dovrebbe aver dedicato la vita all’aiuto del prossimo, o forse una benedizione, visto che il mondo ha maledettamente bisogno di loro adesso. Medici e infermieri sono merce rara, eppure sotto quei camici ci sono solo degli esseri umani, né più né meno, e anche gli esseri umani cominciano ad essere merce rara.


Il New Hope Security Camp è una struttura di soccorso umanitario situata nelle campagne del Kentucky ad alcuni chilometri da Lexington, gestita da una ONG di volontari in collaborazione con l'esercito. La funzione principale del New Hope Security Camp è stata quella di raccogliere la popolazione civile delle campagne e darle un luogo sicuro, e protetto dai militari. Secondariamente, il centro attrezzato aveva lo scopo di controllare l'epidemia tramite gli esami clinici offerti da una squadra di medici volontari. Questo almeno inizialmente: l'epidemia non è stata isolata come si sperava e il numero di morti che camminano è cresciuto vertiginosamente, e mentre i medici perdevano progressivamente credibilità e autorità, incapaci da fornire, frotte di disperati da tutta la provincia si sono ammassati nel centro in cerca di aiuto e salvezza.
L'esercito di presidio alla struttura ha preso completamente in mano la situazione, con risolutezza e ordini imposti dall’alto che in molti casi hanno generato tensioni con i civili. Nonostante le risorse alimentari e mediche siano disponibili in quantità sufficiente, benchè razionata, alcuni tra i rifugiati mal sopportano le severe regole imposte dall'esercito, e il malcontento è alimentato dall’isolamento, dall’ignoranza su cosa stia succedendo, e dal sospetto che i militari facciano favoritismi e mantengano l’ordine con metodi inaccettabili.

Caroline Johanson
#41 - La paramedica affascinante
Aaren Turner
#42 - Il dottore razionale
Zahir Dubocev
#43 - L'autista dal passato discutibile
Dhanesh Patel
#44 - Il burbero ma affidabile infermiere

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Cani sciolti

Gang Criminale

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Una fortuita coincidenza appena prima che il loro mondo andasse a rotoli, ignari che nel frattempo il mondo di tutti era già andato a rotoli! Il bus diretto al GreenRiver Correctional Center che esce di strada, l’istinto criminale che prende il sopravvento, una pistola sfilata al secondino e il provvidenziale aiuto di mostri partoriti dall’inferno, hanno reso a questi uomini la libertà. Background diversi, che però li stavano conducendo tutti allo stesso posto: dietro le sbarre; e l’immediato patto di ferro per sopravvivere come avevano sempre fatto: con la violenza, il furto e la sopraffazione.
Questo gruppetto di criminali, che nelle settimane ha anche reclutato un nuovo membro, ha mantenuto la mente lucida e la pancia piena grazie ad una metodica ed amorale razzia, lasciando lacrime e sangue al loro passaggio, talvolta anche cadaveri… già che un vagante in più o in meno fa davvero poca differenza. Quel che è loro, è loro, e quel che è tuo… beh, anche quello è loro anche se ancora non lo sai!
Bryson Valencia
#151 - Il teorico della sopravvivenza
Russell Hoffman
#153 - Il rapinatore col sorriso
Dante Talamini
#154 - Il gangster ''gentiluomo''
Rafael ''Tablas'' Quintero
#155 - Il narcotrafficante

La famiglia allargata

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Vicine nelle classiche casette a schiera della periferia americana le famiglie Harrison e Rivers prima dell’apocalisse si salutavano sul vialetto ogni mattina, grigliavano insieme il 4 luglio, erano persone normali. Quando l’apocalisse ha colpito, quei vialetti curati si sono trasformati in un film dell’orrore, il luogo di morte della Signora Harrison e del Signor Rivers. Le due famiglie hanno dovuto unire le forze, prima per raggiungere il Red Cross Refugee Camp e poi per fuggirne; adesso ciascun membro capisce che la totalità delle persone che conosce e gli sono rimaste è contenuta in queste due famiglie frammentate. Cosa rappresentano queste persone le une per le altre? Saranno solo le vestigia di un passato ormai perduto o sapranno passare sopra al dolore, ai conflitti e alle gelosie per formare una nuova famiglia?


Guest Stars capitolo 2
Il secondo capitolo vedrà tre nuovi gruppi unirsi alla storia di Dead Inside. Si tratta di tre gruppi distinti, che non hanno finora avuto contatti tra loro. Hanno in comune l'urgenza di sopravvivere e la consapevolezza che questo nuovo mondo non è fatto per i deboli. Ma del resto, chi non la pensava così ormai si è unito da un pezzo alle schiere dei morti...

Rosalind Rivers
#1 - L’anima del focolare
Noah Lang
#2 - Lo zio spregiudicato
Red Harrison
#3 - Il padre di famiglia
Buddy Harrison
#4 - Il solitario pensieroso
Zack Rivers
#5 - Il campanello d’allarme
Herbert Tennyson
#33 - Il burbero che la sa lunga

Solitari Red Cross

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Il “Wildie Red Cross Refugee Camp”, comunemente soprannominato “Wild Camp”, è uno dei centri per le emergenze più noti del Kentucky. La sua creazione era stata cosi pubblicizzata che tante famiglie hanno fatto delle gite per mostrare ai figli questa struttura rassicurandoli sul fatto che loro non ci sarebbero mai dovuti andare. Ma ora tutto è diverso. Quelle stesse famiglie, miste coi contadini della zona, si accalcano ai cancelli di ingresso per poter entrare. La loro realtà è stata sconvolta e nei terreni dove poggiano le tensostrutture oramai non si riesce più a muoversi se non urtando qualcuno. Nonostante nei primi giorni l’afflusso fosse gestibile ora la situazione è critica. Il campo è pronto ad esplodere per le tensioni tra i rifugiati e l’astio primordiale generatosi verso chi secondo loro li non dovrebbe starci. Ma le cattive notizie non sono finite per gli occupanti del “Wild Camp” e ben presto l’epidemia non sarà l’unica cosa di cui aver timore…
Victor Clay
#152 - Il medico disperato

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Guest Stars cap. 1

Ospiti del New Life Center

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New Life Center: il tuo benessere, la nostra missione.

Il New Life Rescue Center è stato più spesso al centro degli scandali dei tabloid piuttosto che nelle liste dei migliori centri medici del paese.
Circondato da ampi campi da golf, graziosi boschi e quieti laghetti è un posto isolato dalla civiltà dove una selezionata élite si rifugiava per prendersi una pausa. Al mattino Hatha-yoga, pomeriggio centrifugato depurativo a bordo piscina e meditazione, la sera cena vegana crudista nel lounge bar.

In questa verde oasi di pace Zen le starlette sfuggivano ai paparazzi, le casalinghe si preparavano all'estate con cure detox e uomini di affari concludevano contratti nella sauna. Isolati dal mondo, il corpo si rigenerava e la mente di liberava da ogni stress.
Alle terapie tradizionali si affiancavano anche attività innovative: come la Wilderness Therapy e il DIY Healing process.

Recentemente la proprietà aveva acquistato i terreni limitrofi al centro per espandersi: una zona industriale abbandonata che si intendeva riqualificare, usando le ingenti donazioni dei pazienti e delle loro famiglie, ma anche proponendo brevi stage di camping in natura e di ricostruzione e ristrutturazione come forme di terapia.
Per brevi periodi gli ospiti del NLC si spostavano nella struttura abbandonata per lavorare con le mani, meditare, riprendere contatto con la natura.

E’ lì che i pochi sopravvissuti alla prima ondata di epidemia si sono rifugiati quando le cose nel centro primario hanno cominciata a precipitare. Non era il lusso a cui erano abituati, ma era isolato, sicuro.
Hanno portato con sé quanto possibile dalla struttura principale e si sono barricati li dentro, pazienti e personale del centro.

Martin Brenner
#90 - Il custode dei medicinali
Sam Falwel
#93 - Un angelo in carne e ossa

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Guest Stars cap. 2

Campus universitario

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Erano di ritorno da una gita con l’Università quando l’apocalisse ha colpito. Il pullman bloccato da un bizzarro incidente, le istruzioni confuse dei soccorritori, poi l’orrore. Questi studenti universitari, come pure i docenti che erano con loro, hanno imparato presto di non potersi fidare di nessun altro: solo lavorando insieme sarebbero sopravvissuti. E così hanno fatto, sfruttando tutto il loro ingegno, spirito di squadra e di sacrificio per tenere il gruppo in vita fino a ora. Diffidando di chiunque, evitando i vivi come i morti, prendendosi anche con la forza ciò che serviva per andare avanti.
Ma a che prezzo! Giorno dopo giorno, il gruppo si è assottigliato sempre più, finché una risicata maggioranza ha deciso che era venuto il tempo di trovare altri sopravvissuti cui unirsi. Ma non tutti sono d’accordo, anzi c’è chi insiste che questa scelta li porterà alla morte...


Guest Stars capitolo 2
Il secondo capitolo vedrà tre nuovi gruppi unirsi alla storia di Dead Inside. Si tratta di tre gruppi distinti, che non hanno finora avuto contatti tra loro. Hanno in comune l'urgenza di sopravvivere e la consapevolezza che questo nuovo mondo non è fatto per i deboli. Ma del resto, chi non la pensava così ormai si è unito da un pezzo alle schiere dei morti...

Mackenzie Sloan
#120 - La figlia del preside
Kimberly Dietrich
#121 - La secchiona
Cameron Ford
#122 - L'ape regina
Richard Parson
#123 - Il professore fallito
Jesse Wilson
#124 - Il tormento
George Way
#125 - Il videogamer sfigato

Profughi sopravvissuti

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Stremati.
Decimati da mesi di sopravvivenza, la necessità li ha spinti a rimanere uniti, gli orrori vissuti insieme li hanno resi una famiglia, in qualche modo. Tra i volti deformati dei vaganti lungo il cammino cercano i tratti familiari di parenti e amici.
A muovere i loro passi la forza dell’autoconservazione e la speranza che domani troveranno un luogo sicuro in cui fermarsi. Ne hanno passate tante, e continuare ad andare avanti comincia a sembrare troppo faticoso, doloroso. Non resisteranno ancora a lungo.


Guest Stars capitolo 2
Il secondo capitolo vedrà tre nuovi gruppi unirsi alla storia di Dead Inside. Si tratta di tre gruppi distinti, che non hanno finora avuto contatti tra loro. Hanno in comune l'urgenza di sopravvivere e la consapevolezza che questo nuovo mondo non è fatto per i deboli. Ma del resto, chi non la pensava così ormai si è unito da un pezzo alle schiere dei morti...

Drew Reeder
#114 - L'insospettabile leader
Carly Calhoun
#115 - La criminale pentita
Natalie Benavides
#116 - La veterinaria di campagna
Alexis Castle
#117 - La collezionista
Justin Mcmillan
#118 - L'uomo semplice
Joel Molina
#119 - Il vigile del fuoco disperato
Scarlett Stravinski
#156 - La signora di buona famiglia
Neil Stravinski
#158 - Lo scrittore di successo
Damon Bowen
#159 - Il Senatore

Soldati di Camp Hope

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Durante i mesi dell’apocalisse la Compagnia Bravo ha subito gravi perdite, ma la bandiera americana garrisce ancora fiera su Camp Hope, avamposto presidiato da quel che rimane del 63esimo Fanteria. Eppure i soldati, isolati dal Comando centrale, sono riusciti a mantenere l’ordine e salvare le vite di civili innocenti, che ora vengono addestrati per sopravvivere a questo nuovo mondo, in guerra perpetua. In un mondo senza più leggi, la legge marziale resiste: scudo contro il caos.
Il prezzo della sopravvivenza è grave, e spietato, ma la speranza, come il campo che ne porta il nome, è l’ultima a morire, per questo, spinti dalla necessità, sono partiti in ricognizione, alla ricerca di provviste e sopravvissuti.


Guest Stars capitolo 2
Il secondo capitolo vedrà tre nuovi gruppi unirsi alla storia di Dead Inside. Si tratta di tre gruppi distinti, che non hanno finora avuto contatti tra loro. Hanno in comune l'urgenza di sopravvivere e la consapevolezza che questo nuovo mondo non è fatto per i deboli. Ma del resto, chi non la pensava così ormai si è unito da un pezzo alle schiere dei morti...

Terence Swann
#101 - La recluta entusiasta
Paul Chance
#102 - Il cane da guardia
Sienna ''Hawk'' Mellis
#103 - L'esploratrice silenziosa
Sidney Sheridan
#104 - L'infermiera sul campo
Elizabeth Tigh
#105 - L'angelo della morte
Arthur Collins
#106 - Il sergente di ferro
Raul Logan
#107 - La mano di Dio
David Hickey
#108 - Il veterano dubbioso
Robert ''King'' Brodley
#110 - Il capitano
Warren ''Pawn'' Gardner
#111 - L'esperto di comunicazioni
Chad Ricks
#112 - L'obiettore di coscienza
Frank ''Trigger'' Lovato
#113 - Grilletto facile
Nancy Anderson
#157 - La psichiatra
Roscoe Mulligan
#160 - Il boscaiolo violento

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Guest Stars cap. 3

Lupi selvaggi

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Chi fossero prima che il mondo cambiasse non importa più, per sopravvivere sono cambiati anche loro, si sono evoluti. Quella contro i Vaganti è un nuovo tipo di guerra, ed in tutte le guerre vince chi è più in grado di adattarsi, e da prede si sono trasformati in predatori. Prima erano individui soli, che non contavano nulla, ora sono un Branco, e i boschi il loro territorio di caccia!
Uniti, aggressivi, violenti, ferali, dopo aver subito l’orrore ne sono diventati artefici. Nessuna esitazione, nessun rimorso e nessun ricordo degli esseri umani che erano un tempo, i Lupi Selvaggi si prendono quello che vogliono.


Guest Stars capitolo 3
L'ultimo capitolo vedrà tre nuovi gruppi unirsi alla storia di Dead Inside. Si tratta di tre gruppi distinti, che non hanno finora avuto contatti tra loro. Ormai, la vita prima dell'Apocalisse è solo un ricordo. Il Mondo Nuovo è già qui, anche se non tutti lo hanno capito.

Klaus Vander
#136 - Il macellaio
Cassidy Wolfe
#137 - L'omega
Zoe Davis
#138 - Madre Natura
Stella Cathey
#139 - Peter Pan
Doreen Willey
#140 - L'esploratrice
Brian Bailey
#141 - Il moderatore
Randall Previnsky
#142 - Il predatore di uomini
Axel Lynn
#143 - L'alfa
Jasper Morrell
#144 - Il cacciatore agile
Charlie Gould
#146 - Il demone
Seth Black
#147 - Il segaossa
Todd Evans
#148 - Il messia
Matthew Dillon
#149 - L'approfittatore
Denise Chang
#164 - personaggio libero
Isabella Ayers
#165 - personaggio libero
Jack Walls
#166 - personaggio libero
Miguel Velasquez
#167 - personaggio libero

Ultimi sopravvissuti

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I morti che camminano non sono nemmeno lontanamente spaventosi e pericolosi quando i vivi che ora reclamano il mondo come loro. Gli orrori che hanno vissuto in prima persona, che hanno subito, e in qualche caso anche compiuto per necessità, hanno marchiato a fuoco le loro anime.
Bestie sanguinarie travestite da esseri umani, ne hanno incontrate tante, troppe, tanto da dimenticare cosa fosse l’umanità. Sopravvivere era l’unico imperativo, ma il prezzo che hanno pagato è stato altissimo, non solo in termini di amici e parenti che hanno visto morire nei modi più terrificanti. Un briciolo della loro anima si è annerito, giorno dopo giorno, e ora combattono per restare vivi e per non trasformarsi definitivamente in animali peggiori dei Vaganti.


Guest Stars capitolo 3
L'ultimo capitolo vedrà tre nuovi gruppi unirsi alla storia di Dead Inside. Si tratta di tre gruppi distinti, che non hanno finora avuto contatti tra loro. Ormai, la vita prima dell'Apocalisse è solo un ricordo. Il Mondo Nuovo è già qui, anche se non tutti lo hanno capito.

Danica Jack
#131 - La paranoica
Camila Salinas
#132 - L'amata pentita
Harry Green
#133 - La risorsa
Sean -The Hound- Sorensen
#134 - L'Istruttore di Escursionismo
Grace / Grant Busby
#135 - Vecchia Quercia Busby
Christian Wells
#145 - Il cane sciolto
Lawrence Bartlett
#162 - personaggio libero
Ralph Bartlett
#163 - personaggio libero

US Army Rangers

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Quel che resta di un’unità militare, addestrata e coesa, si sposta furtiva sul suolo americano che ora è “territorio nemico”.
Se esistano ancora civili innocenti è cosa dubbia, forse qualcuno è rimasto fedele alla propria umanità, ma i bravi cittadini americani sopravvissuti all’Apocalisse per lo più sono regrediti, abbassandosi agli istinti più brutali. Per i Rangers il mondo è ancora diviso in bianco e nero, benché la realtà sia un indistinto turbinio di grigi. I valori in cui credevano un tempo non sono cambiati, hanno una missione e intendono portarla a termine a qualsiasi costo.


Guest Stars capitolo 3
L'ultimo capitolo vedrà tre nuovi gruppi unirsi alla storia di Dead Inside. Si tratta di tre gruppi distinti, che non hanno finora avuto contatti tra loro. Ormai, la vita prima dell'Apocalisse è solo un ricordo. Il Mondo Nuovo è già qui, anche se non tutti lo hanno capito.

Samuel Rivers
#109 - L'uomo tutto d'un pezzo
Brianna Jefferson
#126 - La mano sinistra del Diavolo
Donald Patterson
#127 - Il soldato dal cuore d'oro
Hector Leon
#128 - Il soldato senza rimorsi
Dave Shelby
#129 - La mano destra del Diavolo
Benjamin Weaver
#130 - Il Colonnello

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Outsiders

Evasi di prigione

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Durante l’apocalisse, quando ormai tutto era perduto, anche le prigioni sono rimaste prive di sorveglianza. Un gruppo di detenuti miracolosamente scampato al tracollo del carcere in cui scontavano la pena è riuscito a scappare. La giustizia degli uomini e poi l’invasione dei morti, ha reso queste persone “compagni di sventura”, ma hanno davvero qualcosa in comune eccetto un passato violento ed un futuro che si prospetta ancora peggiore?
Oppure la libertà, persino in questo mondo da incubo, è una benedizione e l’occasione per ricominciare? Esiste ancora, là fuori, qualcuno per cui valga la pena vivere o morire?


Non tutti durante l’apocalisse sono stati accolti fra le braccia di un campo per rifugiati oppure messi in sicurezza in una zona militare. Altri sono stati più sfortunati, oppure più audaci. Una cosa è certa: per portare avanti la propria esistenza senza un riparo fisso e quindi tra le continue minacce che il mondo tiene in serbo per i suoi abitanti bisogna essere pronti a tutto. Gli Outsider sono persone pericolose, non guardano in faccia nessuno e con fatica sopravvivono nella realtà che li circonda. Sono partiti come piccoli gruppi provenienti da zone diverse, vicine alla città di Lexington, ma lungo il cammino hanno deciso di unire le loro abilità e conoscenze per percorrere insieme la strada che li avrebbe portati ad un luogo lontano dai centri urbani, e dalle orde di morti viventi. Non si conoscono tra loro, non si fidano gli uni degli altri, ma fanno quel che è necessario per sopravvivere, restare uniti, finché tornerà utile.

Brad Lendricks
#61 - Il capobanda
Ethan Shelby
#62 - Il criminale silenzioso
Adam DeGiulio
#63 - Il colletto bianco
Galen O'Shay detto ''The Priest''
#64 - Il penitente sulla via del peccato
Jesùs Ramos
#65 - Lo spacciatore pesce piccolo
Kaylee Jackson
#66 - La Dura dall'aria fragile

Famiglia Survivalist

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Finalmente: dopo anni e anni di isolamento e addestramento è arrivato il loro momento. Per tutta la vita si sono preparati all’autosufficienza, alla sopravvivenza, in vista di un evento sconvolgente, un cataclisma che avrebbe cambiato per sempre il mondo. La società era malata già da tempo, solo che non se ne rendeva conto, ed ora la Terra ha presentato il conto! La gente comune, in preda al panico, è andata al massacro, ma non la loro famiglia. Erano già pronti da anni e nel giardino della casa sperduta nei boschi era stato costruito un rifugio antiatomico dove trovare riparo. Ciononostante se ne sono andati, e ora anche loro camminano in questa nuova America selvaggia, marcescente e desolata. Ognuno dei componenti di questa famiglia ha conoscenze che potrebbero permettergli di vivere più a lungo di chiunque altro: la natura è prevedibile, e così anche i morti che camminano, ma gli esseri umani con cui si troveranno ad interagire, quelli sono tutta un’altra storia.


Non tutti durante l’apocalisse sono stati accolti fra le braccia di un campo per rifugiati oppure messi in sicurezza in una zona militare. Altri sono stati più sfortunati, oppure più audaci. Una cosa è certa: per portare avanti la propria esistenza senza un riparo fisso e quindi tra le continue minacce che il mondo tiene in serbo per i suoi abitanti bisogna essere pronti a tutto. Gli Outsider sono persone pericolose, non guardano in faccia nessuno e con fatica sopravvivono nella realtà che li circonda. Sono partiti come piccoli gruppi provenienti da zone diverse, vicine alla città di Lexington, ma lungo il cammino hanno deciso di unire le loro abilità e conoscenze per percorrere insieme la strada che li avrebbe portati ad un luogo lontano dai centri urbani, e dalle orde di morti viventi. Non si conoscono tra loro, non si fidano gli uni degli altri, ma fanno quel che è necessario per sopravvivere, restare uniti, finché tornerà utile.

Abraham Carmichael
#60 - Il sopravvissuto
Margaret Lynn-Carmichael
#67 - La dottoressa generosa
Lydia Carmichael
#68 - La scintilla
Jared Carmichael
#69 - La recluta
Nic Carmichael
#70 - Il pupillo combattuto

Watchmen of America

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Messo di fronte ad un evento di proporzioni apocalittiche, il decadente e tirannico governo ha mostrato tutta la sua debolezza e non è stato in grado di resistere. Fortunatamente, un piccolo gruppo di veri patrioti non si è fatto trovare impreparato ed è riuscito a salvarsi e a rimanere unito. I Watchmen of America, una milizia anti-governativa di impronta sovranista, libertaria, anti-immigrazione e survivalista, era pronta da tempo all’inevitabile catastrofe. Ma oltre ad essere una tragedia di immense proporzioni, l’invasione dei morti può essere una opportunità per recuperare i valori della frontiera americana? E’ possibile creare una nuova società, basata sui principi dei padri fondatori, dai resti di una nazione putrescente?


Non tutti durante l’apocalisse sono stati accolti fra le braccia di un campo per rifugiati oppure messi in sicurezza in una zona militare. Altri sono stati più sfortunati, oppure più audaci. Una cosa è certa: per portare avanti la propria esistenza senza un riparo fisso e quindi tra le continue minacce che il mondo tiene in serbo per i suoi abitanti bisogna essere pronti a tutto. Gli Outsider sono persone pericolose, non guardano in faccia nessuno e con fatica sopravvivono nella realtà che li circonda. Sono partiti come piccoli gruppi provenienti da zone diverse, vicine alla città di Lexington, ma lungo il cammino hanno deciso di unire le loro abilità e conoscenze per percorrere insieme la strada che li avrebbe portati ad un luogo lontano dai centri urbani, e dalle orde di morti viventi. Non si conoscono tra loro, non si fidano gli uni degli altri, ma fanno quel che è necessario per sopravvivere, restare uniti, finché tornerà utile.

Harvey Coleman
#71 - Il leader dei patrioti
Andrew Mc Hennit
#72 - Il portavoce della rivoluzione
Walter Belham
#73 - Il suprematista violento
Rhonda Peters
#74 - La ribelle dall'oscuro passato
Bartholomew Sellers
#75 - L'ex insegnante emarginato

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Red Cross

Famiglia Collins

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La famiglia Collins, pur tra mille difficoltà, ha saputo rimanere unita durante gli anni della crisi economica, e malgrado i problemi di salute di alcuni suoi membri. Tutta Lexington conosce da sempre i Collins, e può parlarne bene; e i pochi invidiosi che spargono maldicenze su di loro hanno sempre imparato a tenere la bocca ben chiusa, in un modo o nell'altro.
C'è chi dice che i Collins non siano così perfetti come appaiono, e che dietro le porte della loro casa vengano custoditi inquietanti misteri e segreti inconfessabili; c'è chi parla di loro come una setta, con una facciata pulita e una natura corrotta; che patologie mentali, delitti ed infamie ne popolino la storia e la quotidianità. Ma chi lo dice lo dice molto, molto piano. Ora che Lexington è un cimitero brulicante, e i Collins sono solo volti come tanti, in mezzo ad una folla di disperati, ci sarà ancora chi si ricorda di loro? E i membri della famiglia, saranno cambiati dalle circostanze, o certi legami, di sangue e non solo, si riveleranno più forti persino dell’apocalisse?


Il “Wildie Red Cross Refugee Camp”, comunemente soprannominato “Wild Camp”, è uno dei centri per le emergenze più noti del Kentucky. La sua creazione era stata cosi pubblicizzata che tante famiglie hanno fatto delle gite per mostrare ai figli questa struttura rassicurandoli sul fatto che loro non ci sarebbero mai dovuti andare. Ma ora tutto è diverso. Quelle stesse famiglie, miste coi contadini della zona, si accalcano ai cancelli di ingresso per poter entrare. La loro realtà è stata sconvolta e nei terreni dove poggiano le tensostrutture oramai non si riesce più a muoversi se non urtando qualcuno. Nonostante nei primi giorni l’afflusso fosse gestibile ora la situazione è critica. Il campo è pronto ad esplodere per le tensioni tra i rifugiati e l’astio primordiale generatosi verso chi secondo loro li non dovrebbe starci. Ma le cattive notizie non sono finite per gli occupanti del “Wild Camp” e ben presto l’epidemia non sarà l’unica cosa di cui aver timore…

Jada Collins
#15 - L'erede tormentata
Kennedy Jernigan
#16 - Il vizioso compulsivo
Leonard Collins
#17 - il sadico viziato
Maxwell Tennyson
#18 - L'opportunista manipolatore
Tyler Collins
#32 - Lo Schiavo Bistrattato

Famiglia Rodriguez

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Immigrati irregolari molti anni fa, negli Stati Uniti avevano trovato una nuova casa, l’opportunità di una nuova vita, il famoso sogno americano. Abituati ai lavori più umili, votati allo spirito di sacrificio, il bisogno e la tradizione hanno tenuto insieme questa famiglia; ma con il tracollo della civiltà i Rodriguez si sono trovati davanti nuove sfide: sopravvivere in un mondo che ormai non riconoscono più, resistere al diverso approccio generazionale al problema e restare una famiglia, a dispetto di tutto.
Almeno ora non esistono più immigrati o autoctoni, ma solo persone che lottano per la propria sopravvivenza, in teoria… perché anche di fronte all’apocalisse certe abitudini sono dure a morire. La testa di un razzista o di un classista non cambia, e nemmeno quella di chi ha patito tanto, troppo, in vita sua, per il colore della pelle o per l’accento di oltre confine. Quanto saranno disposti, o costretti, a cambiare per riuscire ad andare avanti?


Il “Wildie Red Cross Refugee Camp”, comunemente soprannominato “Wild Camp”, è uno dei centri per le emergenze più noti del Kentucky. La sua creazione era stata cosi pubblicizzata che tante famiglie hanno fatto delle gite per mostrare ai figli questa struttura rassicurandoli sul fatto che loro non ci sarebbero mai dovuti andare. Ma ora tutto è diverso. Quelle stesse famiglie, miste coi contadini della zona, si accalcano ai cancelli di ingresso per poter entrare. La loro realtà è stata sconvolta e nei terreni dove poggiano le tensostrutture oramai non si riesce più a muoversi se non urtando qualcuno. Nonostante nei primi giorni l’afflusso fosse gestibile ora la situazione è critica. Il campo è pronto ad esplodere per le tensioni tra i rifugiati e l’astio primordiale generatosi verso chi secondo loro li non dovrebbe starci. Ma le cattive notizie non sono finite per gli occupanti del “Wild Camp” e ben presto l’epidemia non sarà l’unica cosa di cui aver timore…

Aida Flores
#10 - La Veggente
Ilda Rodriguez
#11 - L'Angelo della Strada
Saul Rodriguez
#12 - Il giovane duro
Abel Rodriguez
#13 - Il vecchio leone
Alvaro Rodriguez
#31 - Il tipo poco raccomandabile

La comune radical chic

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Cos'è una famiglia? Un insieme di persone unite da legami di sangue? O piuttosto un insieme di persone legate da amore e rispetto reciproco? E chi lo dice che la famiglia tradizionale, monogama e chiusa, sia l'unica possibile?
Radical chic, fricchettoni, gente che vive contro natura... Per anni, alle manifestazioni i membri di questa comunità, di questa famiglia, hanno affrontato orde di gente mossa dal pregiudizio, dalla paura del diverso, dalla violenza. Ma adesso la violenza sembra aver preso il sopravvento, su tutto e tutti. Quando si è scatenato l’inferno si sono trovati isolati, nella loro piccola comunità fuori dal centro urbano, ma al sicuro dell’epidemia che stava divorando la città. Col serbatoio pieno non è stato difficile raggiungere il Red Cross Camp. La vita è salva, ma per chi predicava la libertà e l'amore ed aborriva la violenza, che futuro si prospetta adesso?


Il “Wildie Red Cross Refugee Camp”, comunemente soprannominato “Wild Camp”, è uno dei centri per le emergenze più noti del Kentucky. La sua creazione era stata cosi pubblicizzata che tante famiglie hanno fatto delle gite per mostrare ai figli questa struttura rassicurandoli sul fatto che loro non ci sarebbero mai dovuti andare. Ma ora tutto è diverso. Quelle stesse famiglie, miste coi contadini della zona, si accalcano ai cancelli di ingresso per poter entrare. La loro realtà è stata sconvolta e nei terreni dove poggiano le tensostrutture oramai non si riesce più a muoversi se non urtando qualcuno. Nonostante nei primi giorni l’afflusso fosse gestibile ora la situazione è critica. Il campo è pronto ad esplodere per le tensioni tra i rifugiati e l’astio primordiale generatosi verso chi secondo loro li non dovrebbe starci. Ma le cattive notizie non sono finite per gli occupanti del “Wild Camp” e ben presto l’epidemia non sarà l’unica cosa di cui aver timore…

Chloe Gardner
#24 - La travel blogger
April Williams
#25 - L'idealista
Edd -Wood- Schneider
#26 - Il Capo spirituale new age
Patrick ''Hemingway'' Greenfield
#27 - Il leader della comune
Lancelot Serenity Davis
#28 - Il figlio dell'amore libero
Catherine -Kitty- Clarke
#30 - L'animalista

La Troupe televisiva

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“Hey gente, c’è tipo una rivolta di quelli che puliscono le piscine tra la 37esima e Liberty Plaza, lo coprite voi?”
Il capo redazione vi guarda ridacchiando. Sa già che vi aspetterà l’ennesima intervista alla vecchietta impaurita con cane piccolo e cattivo al seguito ed un paio di mangia tortillas che vengono portati al fresco da nerboruti agenti. Solita giornata, da troupe di sfigati. Giusto? Arrivati sul posto, però, avete visto altro.
Avete visto la vecchietta azzannare alla gola un poliziotto che continuava a spararle, avete visto fiumi di sangue ed avete visto i morti rialzarsi. Avete filmato sino a che avete potuto, incapaci forse di muovervi, poi avete capito che la città stessa stava bruciando e il panico ha preso il sopravvento: scappare, salvarsi. La fuga, il furgone che si rompe e voi, combattuti tra l’istinto di documentare e quello di sopravvivere. La realtà si è trasformata in un incubo, c’è chi parla di apocalisse. Voi la miseria umana la osservate e documentate da sempre, eppure qualcosa è cambiato. Tutto è cambiato. E voi?


Il “Wildie Red Cross Refugee Camp”, comunemente soprannominato “Wild Camp”, è uno dei centri per le emergenze più noti del Kentucky. La sua creazione era stata cosi pubblicizzata che tante famiglie hanno fatto delle gite per mostrare ai figli questa struttura rassicurandoli sul fatto che loro non ci sarebbero mai dovuti andare. Ma ora tutto è diverso. Quelle stesse famiglie, miste coi contadini della zona, si accalcano ai cancelli di ingresso per poter entrare. La loro realtà è stata sconvolta e nei terreni dove poggiano le tensostrutture oramai non si riesce più a muoversi se non urtando qualcuno. Nonostante nei primi giorni l’afflusso fosse gestibile ora la situazione è critica. Il campo è pronto ad esplodere per le tensioni tra i rifugiati e l’astio primordiale generatosi verso chi secondo loro li non dovrebbe starci. Ma le cattive notizie non sono finite per gli occupanti del “Wild Camp” e ben presto l’epidemia non sarà l’unica cosa di cui aver timore…

Taylor Moore
#19 - La complottista
Emily Baker
#20 - La Anchorwoman di classe
Rylee Carter
#21 - Il cinico autista
Timothy Campbell
#22 - L'operatore problematico
Ryan Cooper
#23 - Il simpatico manipolatore

Solitari Red Cross

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Il “Wildie Red Cross Refugee Camp”, comunemente soprannominato “Wild Camp”, è uno dei centri per le emergenze più noti del Kentucky. La sua creazione era stata cosi pubblicizzata che tante famiglie hanno fatto delle gite per mostrare ai figli questa struttura rassicurandoli sul fatto che loro non ci sarebbero mai dovuti andare. Ma ora tutto è diverso. Quelle stesse famiglie, miste coi contadini della zona, si accalcano ai cancelli di ingresso per poter entrare. La loro realtà è stata sconvolta e nei terreni dove poggiano le tensostrutture oramai non si riesce più a muoversi se non urtando qualcuno. Nonostante nei primi giorni l’afflusso fosse gestibile ora la situazione è critica. Il campo è pronto ad esplodere per le tensioni tra i rifugiati e l’astio primordiale generatosi verso chi secondo loro li non dovrebbe starci. Ma le cattive notizie non sono finite per gli occupanti del “Wild Camp” e ben presto l’epidemia non sarà l’unica cosa di cui aver timore…
Gareth Ford
#34 - Lo Squalo
Elijah White
#35 - Il Prete

Vigili del fuoco

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Da sempre sinonimo di salvezza e pronto intervento, il corpo dei Vigili del Fuoco si è sempre distinto per coraggio e grande eroismo in ogni situazione, instillando nelle persone fiducia e sicurezza, ed ora che il mondo sta affrontando il suo più oscuro futuro, essere pompieri significa, in qualche modo, dare un senso di speranza, e protezione, a chi sta intorno. Erano gli eroi della società moderna, più amati e fidati persino della polizia, ma in questo mondo da incubo anche solo definire cosa sia un eroe è complicato, e forse inutile. Eroi… un sogno, una speranza, per gli altri, ma principalmente per se stessi, la verità è, ed è sempre stata una sola: a sfidare le fiamme e il pericolo erano uomini e donne come tanti altri, con un pizzico di coraggio e di altruismo in più. Ma saranno ancora virtù, il coraggio e il senso della responsabilità verso gli altri esseri umani, in questo mondo distorto e orribile? O piuttosto saranno una condanna?


Il “Wildie Red Cross Refugee Camp”, comunemente soprannominato “Wild Camp”, è uno dei centri per le emergenze più noti del Kentucky. La sua creazione era stata cosi pubblicizzata che tante famiglie hanno fatto delle gite per mostrare ai figli questa struttura rassicurandoli sul fatto che loro non ci sarebbero mai dovuti andare. Ma ora tutto è diverso. Quelle stesse famiglie, miste coi contadini della zona, si accalcano ai cancelli di ingresso per poter entrare. La loro realtà è stata sconvolta e nei terreni dove poggiano le tensostrutture oramai non si riesce più a muoversi se non urtando qualcuno. Nonostante nei primi giorni l’afflusso fosse gestibile ora la situazione è critica. Il campo è pronto ad esplodere per le tensioni tra i rifugiati e l’astio primordiale generatosi verso chi secondo loro li non dovrebbe starci. Ma le cattive notizie non sono finite per gli occupanti del “Wild Camp” e ben presto l’epidemia non sarà l’unica cosa di cui aver timore…

Rudy Malone
#6 - Il pompiere affascinante
James Green
#7 - Il pompiere esperto
Danny O'Rourke
#8 - Il pompiere spericolato
Mable Grey
#9 - La coordinatrice determinata
Skylar Gilliam
#14 - La recluta attaccabrighe

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