La storia di Sogno di una notte di fine inverno si svolge a Witzenburg, un villaggio rurale e fiabesco senza una connotazione temporale precisa. La natura montana con i suoi boschi di betulle circonda le case di pietra grezza e legno, separando e nascondendo il villaggio dal resto del mondo. La comunità vive esclusivamente sui prodotti delle proprie terre. I lavori sono per lo più manuali. Agricoltura e allevamento sono le principali forme di produzione, ma non mancano lavori come il cacciatore, il carbonaio, il birraio e mestieri artigiani vari per i beni di consumo primari, oltre all’immancabile dottore, che si occupa indistintamente di bestie e cristiani.
La comunità è relativamente piccola e i beni presenti sono necessari per soddisfare il fabbisogno generale. Un solo forno a legna è sufficiente per fare il pane per tutti e una sola taverna basta ad appagare i piaceri alticci di chi è spossato dal duro lavoro giornaliero. Raramente giunge qualche visitatore dalla città, per lo più sempre gli stessi, il porta lettere, il temuto esattore delle tasse o un mercante con il suo carretto.
La Contea degli Hobbit e l'ambientazione delle favole dei Grimm rendono bene l’atmosfera del villaggio. La successione delle stagioni cadenza la vita che si muove fra i suoi viottoli stretti. La tecnologia è funzionale agli umili lavori che vengono svolti: lo stile è quello di un Ottocento rurale e semplice. Nelle case c’è l’acqua corrente, ma sono illuminate con lanterne o candele e riscaldate con stufe e camini a legna. Il carattere contadino e isolato di Witzenburg può comunque includere l’uso di bottoni e panciotti, di teiere e piatti di ceramica, di ventagli e ombrelli, di libri e quadri, di occhiali per leggere e orologi a cipolla.